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Eingang in das Bad Cavelonte, Feimstal. Dez. 1916. [ACQUARELLO ORIGINALE - VAL DI FIEMME - FLEIMSTAL - CAVELONTE]

  • Eingang in das Bad Cavelonte, Feimstal. Dez. 1916.
  • Eingang in das Bad Cavelonte, Feimstal. Dez. 1916.
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[ACQUARELLO ORIGINALE - VAL DI FIEMME - FLEIMSTAL - CAVELONTE]
Eingang in das Bad Cavelonte, Feimstal. Dez. 1916.
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  • CODICE PRODOTTO: 55727

  • Autore:
    [ACQUARELLO ORIGINALE - VAL DI FIEMME - FLEIMSTAL - CAVELONTE]
  • Titolo:
    Eingang in das Bad Cavelonte, Feimstal. Dez. 1916.
  • Casa Editrice:
  • Anno:
    1916.
  • Stato di Conservazione:
    Buono, ordinari segni d'uso e del tempo.
  • Descrizione fisica:
    Acquarello applicato su cartoncino di cm 25x20.
  • Note:
    L'acqua minerale ferruginosa della valle di Cavelonte nel luogo detto alli Canopi, fu scoperta nel 1754 dal notaio di Tesero Giovanni Battista di Pietro. Molte erano le persone non solo della Valle di Fiemme ma anche di altri paesi limitrofi che utilizzavano queste acque per curarsi."<br>Un anno dopo la detta scoperta il coadiutore della curazia di Tesero don Antonio Bonelli celebrò il rito della benedizione dell'acqua minerale con la partecipazione dello stesso scopritore e di altre persone."<br>Attorno al 1800 Simone Delugan di Panchià costruì una prima casa a Cavelonte dove venivano alloggiati alla meglio coloro che facevano la cura delle acque minerali fermandosi alla Fonte stessa di Cavelonte. E poiché cresceva il numero di coloro che cercavano nelle acque minerali e nei bagni rimedio ai loro mali, Valentino Varesco di Giovanni Battista di Panchià nell'anno 1850 costruì due grandi stabilimenti, Bagni di Cavelonte, non molto lontani dalla casa di Simone Delugan, che a sua volta nell'anno 1885 venne sostituita dal successore, Valentino Delugan, con un elegante Albergo e Stabilimento Alpino."<br>Costruiti i Bagni di Cavelonte il proprietario si preoccupò che ai clienti venga offerto anche il servizio religioso. Per questo chiese ed ottenne la licenza dal principe vescovo di Trento che la messa possa essere celebrata, in via provvisoria, in una delle stanze più ampie dell'albergo, mentre avrebbe provveduto a costruire una chiesetta adatta."<br>Così, su progetto approvato dalle competenti autorità civili e religiose, il signor Valentino fece costruire la chiesetta nell'anno 1855 di fronte ai Bagni sulla sponda sinistra del rio ad opera del costruttore Nicolò Dezulian di Predazzo. La chiesetta con l'autorizzazione del principe vescovo di Trento fu benedetta e intitolata al Cristo Redentore il 20 luglio del 1855 dall'arciprete decano di Cavalese don Casimiro Bertagnoli. Venne poi data la licenza di conservare nella chiesetta anche il Santissimo."<br>E' questa la prima chiesetta costruita a servizio del "turismo termale", che nel 1800 ha anticipato nelle valli di Fiemme e Fassa il turismo moderno."<br>Il servizio religioso veniva prestato sotto la sorveglianza del curato e poi parroco di Panchià. Al mantenimento del Sacerdote, che durante la stagione balneare celebrava la S. Messa e le altre funzioni religiose, provvedevano con equa quota da loro fissata i tre proprietari o conduttori di tutti e tre gli stabilimenti balneari."<br>Nel 1947 la gestione degli immobili passò al Seminario di Carpi (Mo) che inizialmente li prese in affitto e nell'anno seguente li acquistò adattandoli a colonia estiva. Il Seminario di Carpi utilizzò la colonia e anche la chiesetta dal 1948 al 1968. Poi anche in conseguenza dell'alluvione del 1966 la colonia fu abbandonata."<br>Negli anni successivi, la chiesetta di Cavelonte, rimasta di proprietà della Parrocchia di Panchià, subì l'abbandono e l'incuria. Ignoti malviventi penetrarono in più occasioni nell'edificio, profanandolo con scritte, asportando oggetti sacri, demolendo l'altare."<br>La mancata manutenzione della copertura provocò ulteriori danni, specialmente alle strutture murarie, finché il crollo del tetto parve segnare il definitivo destino della chiesetta."<br>Negli anni seguenti l'amministrazione comunale in accordo con la Curia di Trento, propose la definitiva demolizione e la costruzione di una cappelletta ricordo."<br>Fu il gruppo ANA di Panchià che prese allora l'iniziativa di restituire la chiesetta alle caratteristiche originarie con un'opera di ricostruzione e restauro sostenuta dall'azione di volontari e dall'apporto di generose offerte di privati. II 22 settembre del 1989, il parroco don Paolino Desilvestro, benedisse la rinnovata chiesa del Redentore nella quale, da allora, ogni anno, la prima domenica di agosto si celebra la S. Messa."<br>Agli alpini di Panchià, che vigilano costantemente sulla chiesetta, va il ringraziamento per aver ridato al culto un'opera, data da molti ormai perduta. Firmato e datato Cavelonte 12. XII. 16.



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