Florilegio scientifico-storico-letterario del Tirolo italiano; GALVAGNI, Jacopo - TURRATI, Giacomo Antonio.
295.00 €
 Florilegio scientifico-storico-letterario del Tirolo italiano;
Florilegio scientifico-storico-letterario del Tirolo italiano; Spedizione
Disponibile
Ritiro in negozio
Disponibile
- CODICE PRODOTTO: 123583
- Autore: 
 GALVAGNI, Jacopo - TURRATI, Giacomo Antonio.
- Titolo: 
 Florilegio scientifico-storico-letterario del Tirolo italiano;
- Legato con: El mondo en maschera e El mondo dal cul en su.
- Casa Editrice: 
 Co' tipi di Angelo Sicca, Padova.
- Anno: 
 1856.
- Stato di Conservazione: 
 Buono, ordinari segni d'uso e del tempo, esemplare privo delle carte di sguardia.
- Descrizione fisica: 
 2 v. legati in uno (768, 48 p.), 22 cm, m.p. con punte e fregi oro, tagli spruzzati.
- Note: 
 Importante opera, ampiamente citata dal Largaiolli, che contiene numersi contributi scientifico, storico e letterari di interesse trentino. Ricordiamo l'importante e vasto contributo dal titolo: Catalogo degli uccelli finora osservati in Tirolo di Althammer Luigi. Per la seconda opere così si esprime il Pinamonti in Trento, sue vicinanze, industria, commercio e costumi de' Trentini: "Essendovi, come si disse, in Trento ed anche nella vicina Rovereto, artigiani eccellenti, l’interno delle case, non solo de’ signori, ma di tutti i non poveri, è provveduto di mobili eleganti da non invidiarne alcun’altra città. Anzi pare ad alcuni che in questo, come in più altri comodi, i meno agiati pecchino per troppo lusso; di che fa lagnanze l’egregio ab. Turatti ne’ suoi belli opuscoli: El mondo dal cul en su, e: El mondo en maschera; da lui dettati con felicità e scorrevolezza di verso in dialetto roveretano." Giacomo Antonio Turrati (1755-1842), nato a Lizzana, studiò a Rovereto e quindi presso il Seminario arcivescovile di Trento; prese i voti nel 1778. Legato alla terra d'origine, rifiutò diverse proposte di trasferimento (Giovanni Battista Graser ne aveva chiesto la collaborazione quand'era ad Innsbruck) ed esercitò la cura d'anime a Roverete e Lizzana. Acquisì una certa notorietà in ambito locale per la felice vena poetica vernacolare, che praticò sulla scia dell'opera di Giuseppe Felice Givanni, producendo una notevole mole di composizioni poetiche; fu per questo aggregato all'Accademia all'indomani della ricostituzione, nel 1812, e alle attività accademiche partecipò sempre con costanza ed impegno, distinguendosi in particolare nella recitazione di numerosi sonetti enigmatici. Nel 1829, anche se solo per alcuni mesi, fu presidente del-l'Accademia.
