Storia dei filibustieri. ARCHENHOLZ, Johann Wilhelm von.
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CODICE PRODOTTO: 127986
- Autore:
ARCHENHOLZ, Johann Wilhelm von. - Titolo:
Storia dei filibustieri. - Traduzione di G.B. Margaroli con prefazione ed alcune modificazioni e note del medesimo.
- Casa Editrice:
Dalla Tipografia di Commercio al Bocchetto, Milano. - Anno:
1820. - Stato di Conservazione:
Buono, ordinari segni d'uso e del tempo, più evidenti alla bross. che presente piccoli difetti marginali e al dorso, traccia di nota di possesso abrasa al verso del ritr., qualche fioritura. - Descrizione fisica:
444 p., [1] c. di tav., 12º(19 cm), bross. editoriale. - Note:
Edizione originale italiana rarissima, nella brossura editoriale, ad ampio margine in barbe, completa della tavola in antiporta (filibustiere con la pipa, due cani ai suoi piedi sullo sfondo di due capanne con un pentolone a cuocere, al piede due scenette curiose: una di cottura all'arrosto di una preda e l'altra di caccia con due uomini arrampicati su un albero). Johann W. D’Archenholz (Langfuhr, Danzica, 1743-Öjendorf, Amburgo, 1812) fu un famoso storico prussiano. Ufficiale nella guerra dei Sette anni, ne scrisse una celebre Storia (1789). La sua ammirazione per la Costituzione inglese gli ispirò le opere Inghilterra e Italia (1785) e Annali di storia britannica (1789-98). Dal 1792 al 1812 pubblicò ad Amburgo il periodico di storia e letteratura Minerva. Da Santo Domingo al Guatemala, dal Nicaragua al Cile, passando per le coste di Panama e del Perù. Un viaggio straordinario tra le acque dei Caraibi e del Sud America, tra le imprese audaci dei cosiddetti filibustieri, uomini «energici, grandi, feroci, crudeli e al pari tempo di qualche virtù». All’inizio dell’Ottocento D’Archenholz celebrò le vicende di questi impavidi uomini di mare che nel XVII secolo diedero vita nel Nuovo Mondo a una vera e propria «repubblica galleggiante» che batteva i mari d’America, avendo come grido comune il bottino e riconoscendo come unica divisa il valore. I «fratelli della costa», come amavano definirsi, non furono spinti dal bisogno, dall’avarizia, dal desiderio di possesso o dalla gloria, ma da un vivo amore per una vita indipendente e libera che li spinse a intraprendere le azioni più efferate e rischiose.